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Le somené – La semina

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Nell’economia della società rurale dei nostri avi il periodo della semina e della raccolta era di grande importanza. Pertanto erano momenti di grande carica emotiva presente in tutta la società. Attraverso pratiche religiose, popolari e scaramantiche, si cercava di proteggere le coltivazioni dalle calamità e ogni aiuto era ben accettato. Soprattutto l’ulivo e l’acqua benedetta rientravano ampiamente nei riti propiziatori inerenti la coltivazione.

In Val Badia si coltivava l’orzo, la segale e il frumento. Prima di arare e seminare i contadini, si toglievano il cappello per pregare in segno di rispetto per la terra e per chiedere aiuto ai santi.Dopo la semina veniva pure tracciato nel terreno una o più croci per proteggere il campo.
In quest’opportunità si faceva riferimento alle leggende: i salvans (i leggendari abitanti dei boschi) avrebbero indicato ai contadini quando iniziare ad arare.